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LA MODA E L'ISPIRAZIONE

Ormai lo possiamo notare quasi ovunque: dalla sfera musicale a quella letteraria,

dall'ambito culinario a quello scolastico. Facciamo continui richiami al passato, ci

confrontiamo con ciò che è accaduto prima di noi, con la storia che ci ha preceduti, che

ha diffuso usanze, tradizioni, mode e atteggiamenti, i quali sono diventati caratteristici

per distinguere un determinato periodo storico da un altro. Il tema che abbiamo

affrontato in questo numero è stato il cambiamento, le conseguenze a cui esso porta,

l'impatto che abbiamo con questa fase della nostra vita che sappiamo essere

profondamente influenzata dalle modifiche, innovazioni e la posizione che noi oggi

assumiamo nei confronti delle trasformazioni sociali. In questo piccolo spazio di cui

dispongo, voglio ampliare il concetto di cambiamento, anzi, desidero farvi notare come

noi, oggi, ci siamo posti non più con distacco e lontananza rispetto ai decenni dei nostri

genitori, bensì, credo quasi involontariamente, li abbiamo attualizzati. La moda è un

campo che mi ha sempre rapita. Essa espone in modi sgargianti ed eleganti l'idea che

diventa concreta e che non si ferma a soddisfare colui che l'ha pensata, tutt'altro: la

moda riesce a diffondere benefici, aiuta l'animo dell'artista a tentare di superare i limiti

della mente e dei suoi bozzetti astratti. Inoltre penso che sia legata anche alla sfera

emozionale individuale. Dopotutto suppongo che noi tutti abbiamo a cuore la nostra

maglietta o sciarpa preferita, quella con cui abbiamo segnato il primo goal, o abbiamo

dato il nostro primo bacio, o il bracciale che ci è stato regalato da qualcuno per noi

importante. La moda è un campo ramificato. Attraverso di essa ci è possibile gridare

tutto quello che a voce non sapremmo esprimere. È arte, in quanto l'arte stessa ha il

compito di trasportarci nel mondo di colui che crea e che inventa, e questo è ciò che fa

anche la moda. Cosa ci ha lasciato, però, il passato, per quanto concerne la produzione

e il confezionamento di un abito? Vi invito a porvi voi stessi questa domanda, poichè

per quanto specifica sia propone una riflessione molto più estesa, che ci riporta ad

avvalerci di tutte le nostre conoscenze e di tutte le nostre esperienze. Siamo passati dai

corpetti che toglievano il respiro alle parrucche bianco-sporco, che erano sicuramente

nelle nostre immagini mentre abbiamo pensato ai re e alle regine della storia. Abbiamo

raggiunto l'epoca delle perline e degli abiti con le luccicanti frange, che muovevano

l'atmosfera danzante degli anni 20. Siamo stati capaci di toccare con mano, magari, le

fotografie delle nostre nonne mentre si dirigevano ai pranzi domenicali, tutte abbigliate

e con scarpette di vernice nere sulle quali ci saremmo potuti specchiare. E poi? Loro: i

mitici anni 80. Di seguito non potrò certo contenere il mio amore nei confronti di quel

decennio, che è stato letteralmente un'esplosione di colori, allegria, musica e giochi. E'

nata in quegli anni l'idea di “disco-party” a cui noi ci ispiriamo. Parliamo di ragazzi e

ragazze che perdevano ore con la lacca, da spruzzare rigorosamente secondo una

certa angolazione sui capelli, oppure nello scegliere il giusto vestito che avrebbe fatto

illuminare l'intera sala. Ma cosa è rimasto di questo? La mia risposta è: guardiamoci! I

jeans a vita alta e i pantaloni a zampa di elefante, la permanente, i colori vivaci dei

nostri maglioni, il trucco, la scarpa “da tennis”, il giubbotto di pelle, il vintage a cui siamo

così affezionati... sono tutti concetti che, se chiedete ai vostri genitori, erano la MODA

dell'epoca del ballo e del divertimento. Mi piace pensare come noi non abbiamo

cambiato radicalmente il nostro modo di fare moda ed essere alla moda. Noi ci siamo

ispirati, siamo stati creativi e strategicamente attenti a rendere nostro questo modo di

esprimerci attraverso l'abbigliamento. L'idea del cambiamento e dell'ispirazione quindi,

per me, possono essere molto vicine: la moda è riuscita, come disciplina e come arte, a

smuovere nell'animo di qualcuno la passione per la creatività e il genio artistico, ma

non come puro fatto estetico del bello; è per questo che l'idea di parlavi di ciò mi ha

divertita: la moda non esiste solo per qualcuno. In qualche modo tutti ne facciamo

parte e non centra nulla con il vestirsi “bene”o con l' “essere belli”, in quanto questa è

un'idea che ognuno interpreta a modo proprio e che può fare sua come preferisce:

seguire la moda, o meglio la massa, è tutt'altra cosa che farla!


di Eleonora Favaretti uscita n.1 a.s. 2019-2020, dicembre 2019

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