Una delle cause per cui ho abbandonato la mia fede da cristiano è l'incapacità di accettare una verità non dimostrabile. Di sicuro essere uno studente delle Scienze Umane, amante di filosofia, bodybuilding e crescita personale non ha aiutato in tal senso. Per esempio, una persona normale di fronte un peso si limiterebbe a prenderlo in mano e a eseguire l'esercizio nel modo indicato dal personal trainer. Ma non io. Comincerei piuttosto a chiedermi che muscolo sto allenando, che differenza apporterei utilizzando una presa piuttosto che un'altra, se la forma esagonale delle estremità del peso sia preferibile a quella classica rotonda. Non mi accontento di una narrazione che non possa essere scomposta, messa in discussione e dubitata. Non sono un uomo da atto di fede.
Ho sempre cercato però nella mia vita l'equilibrio. Ho capito che è essenziale quando si portano avanti molti progetti e si cerca di far quadrare tutto: una relazione, i legami famigliari, i risultati in palestra, il sonno, il cibo e la vita sociale. Esiste un'unica via, nutrire i tre aspetti fondamentali del nostro essere: il fisico, la mente e lo spirito. Per i primi due non ho mai avuto grandi problemi. Palestra e libri sono stati la costante. Lo spirito non l'ho mai considerato molto per via della mia incapacità di accettare un culto...fino a qualche mese fa.
Tra i miei fin troppi interessi, con la scrittura ho scoperto il piacere della ciclicità. Realizzare una storia che inizia nello stesso modo in cui finisce ti permette di sperimentare l'essenza dell'equilibrio. È stato folgorante scoprire una religione basata su questo concetto. Un credo che pone al centro l'idea di non credere. Sto parlando del culto Wicca.
La Wicca ha origini antichissime, intreccia la sua storia con popoli antichi, egizi, greci, celti e religioni come il paganesimo e pratiche come l'alchimia e la lettura dei tarocchi, impregnandosi così di esoterismo e mistero.
Poi scompare. La chiesa cattolica la reprime, trasforma i suoi simboli e le sue pratiche innocue al male assoluto e le perseguita. Il dio cornuto viene trasformato nella narrazione cristiana in Satana, il pentacolo, simbolo degli elementi, diviene lo strumento evocatore dei dannati e i sabba, feste per celebrare il raccolto, si trasforma in orge e danze peccaminose. La Wicca diventa un culto nascosto, un culto per cui si può morire.
Questo fino alla sua riscoperta, avvenuta dopo l'abolizione degli ultimi atti contro le streghe. Il culto viene presentato alle masse ed esce allo scoperto con Gardner, giornalista e scrittore appassionato di culti medievali ed esoterismo, il quale entrato in contatto con una vecchia praticante, scrive un libro, riportando cerimonie e riti dell'antico culto Wicca.
Ma quali sono gli elementi che mi hanno portato, dopo anni, a riabbracciare la fede?
1) La Wicca non ha delle divinità, ma dei simboli. Il culto presenta due figure: il Dio cornuto, raffigurazione del sole ed elemento maschile e la triplice dea, costituita dalla fanciulla, dalla donna e dalla vecchia, elemento femminile. Queste figure sono simboliche. La Dea rappresenta il passare del tempo, la ciclicità delle stagioni. La fanciulla indica la primavera, la donna l'estate e la vecchia l'autunno. Il dio cornuto raffigura il sole e il suo percorso, tanto che egli, come la Dea, muore ad un certo punto dell'anno per rinascere il successivo. Non bisogna per forza credere a queste figure essendo solo una metafora.
2) L'equilibrio è il concetto cardine della fede. Vi è un tempo per seminare e uno per raccogliere. Ci sono momenti precisi dedicati al pensare nuovi progetti, momenti dove mettere in pratica le proprie idee, momenti dove vedere i primi risultati, momenti dove migliorare le proprie strategie e momenti dove riposare e ricaricare le proprie energie. Le fasi sono scandite dal ciclo lunare. La luna nuova è il momento perfetto per concepire il cambiamento e impegnarsi a realizzarlo. La luna piena è il massimo picco del nostro impegno. Da lì, con la luna calante, inizierà la fase di raccolta dati, di riflessione, di allontanamento dalla fatica e dalle preoccupazioni.
3) La wicca è un culto dedicato alla natura. Questo tipo di concetto l'ho sempre visto come frase da vetrina d'erboristeria, ma spesso ci si dimentica che per natura viene intesa anche quella interiore. Coltivare una pianta, trascorrere una giornata in un bosco, sedersi ad ammirare la luna sono solo modi semplici per meditare, perdere il senso di urgenza e distaccarsi dai problemi per poterli analizzare da estranei, ottenendo così semplici intuizioni capaci di portare consapevolezza e serenità, dissipando un poco le angosce per il futuro.
4) La Wicca non è un culto stabile, ma si adatta ai tempi. Questo è il motivo della sua longevità. Il culto non ha come compito quello di modificare e plasmare la realtà, ma di offrire al praticante gli spazi e gli strumenti giusti per affrontarla e adattarsi in maniera personale al cambiamento.
5) Esiste una parte mistica, ma non è obbligatoria. La Wicca è anche incantesimi, parole magiche e streghe. Questa componente viene denominata Witchcraft, ma non fa parte di un cammino obbligatorio da dover intraprendere. Ogni pratica deve essere scelta dal praticante in base a quella che è la sua natura. Ogni partecipante vive il culto Wicca nel proprio modo. Può decidere di far parte di un gruppo, un Coven o praticare la propria fede in solitaria.
La Wicca è sinonimo di libertà, di esplorazione interiore e quel pizzico di esoterismo e occulto rende il viaggio solo più interessante.
Nicola Massimo Mazzetto
Commentaires