BREVE PROVOCAZIONE SU COME DOVREBBE CAMBIARE LA SCUOLA ITALIANA
- pinkfreudonline
- 21 gen 2020
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Partiamo da due presupposti. Il primo è che il mondo cambia, il secondo è che Ia scuola è luogo dove si formano i cittadini del futuro (si, è vero, sono presupposti scontali, ma è bene esplicitarli). A rigor di logica, se il mondo cambia dovrebbe cambiare anche la scuola per essere “al passo coi tempi", ma lo sta davvero facendo? No. Oggi, come cinquant‘anni fa, Ia scuola utilizza dei mattoni cartacei pieni di concetti da imparare a memoria e da ripetere a pappagallo, e vede le attività extra scolastiche come un ostacolo che distrae gli studenti dallo studio. Prima di esplicitare come la scuola dovrebbe evolversi, ci tengo a sottolineare che il Duca è sulla buona strada. Siamo nati nell‘era del digitale, che farà parte della nostra
quotidianità lavorativa. È sbagliato che ci siano insegnanti che demonizzano il web (a tal punto da non utilizzare il registro elettronico come dovrebbero) dicendo che rimbambisce i giovani e basta. Il web è una risorsa che va sfruttata perché ci garantisce connettività, conoscenza e comodità. Dovremmo smetterla di portarci kili di libri sulle spalle tutte le mattine e passare all’utilizzo dei tablet. Le gite scolastiche non devono essere viste come dei giorni in cui si perdono ore di lezione, ma come occasioni in cui si fa lezione in modo alternativo, a volte migliore. Si impara di più “toccando con mano" che imparando a memoria un libro (è ovvio che c'è un problema di carattere economico, ma è anche vero
che ad oggi i fondi statali destinati all'istruzione sono troppo pochi), per Io stesso motivo dovrebbero essere incrementate Ie attività extrascolastiche. I professori non dovrebbero essere preparati solo sulla materia che insegnano, ma anche sul modo di trasmetterla in modo stimolante agli studenti (tutti sappiamo cosa vuol dire avere quel prof che ci fa “odiare Ia materia”). La scuola deve, insomma, essere più moderna, più stimolante e, dunque, essere maggiormente in grado di rispondere alle sfide del futuro preparando i cittadini di domani con metodi diversi e migliori rispetto a quelli adottati fino a oggi.
di Alessandro Dianin uscita n.1 a.s. 2019-2020, dicembre 2019
A proposito di cambiare la scuola e di renderla più stimolante e contemporaneamente compatibile con gli altri interessi degli studenti (musica, sport, arte, impegno sociale, ecc.) mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi studenti dell'idea di abolire i compiti per casa o quanto meno di renderli non obbligatori o, arrivando a una mediazione, a ridurli notevolmente perlomeno nei periodi di vacanza (festività ed estate). La proposta, che gira da tempo in una petizione, in un sito specifico, in gruppi facebook, in libri e incontri pubblici, è nata specialmente per le scuole primaria e media, soprattutto quelle a tempo pieno. Ma molti docenti e dirigenti scolastici la ritengono applicabile, adattandola, anche alle superiori. Non significa non studiare più ma farlo in…